Ennesima stangata per chi vive e lavora in Italia: l’accesso alla pensione diventa sempre più complicato. Vediamo cosa cambierà.
Il nodo delle pensioni in Italia non solo non si scioglie ma sembra diventare sempre più stretto e complicato. In particolar modo diventa più complesso riuscire ad andare in pensione.
La questione delle pensioni fa parte dei problemi da risolvere quanto prima. Abolire la legge Fornero, per il momento, non è stato possibile per mancanza di risorse finanziarie. Tuttavia resta uno dei principali obiettivi di legislatura del Governo di Giorgia Meloni. Il problema delle pensioni va affrontato su due fronti: da un lato aumentare gli assegni previdenziali di chi è già in pensione; dall’altro lato agevolare le uscite anticipate dal lavoro per favorire il ricambio generazionale.
Sul fronte degli aumenti, qualcosa si è mosso: negli ultimi due anni le rivalutazioni delle pensioni sono state piuttosto alte e gli assegni minimi sono arrivati a superare 600 euro al mese. Per quel che riguarda agevolare i prepensionamenti, al contrario, siamo ancora in alto mare e il Governo, in un certo senso, sembra andare nella direzione opposta rendendo sempre più difficile l’accesso alle pensioni anticipate.
Pensione: forse non ci andremo mai
Molti giovani si chiedono se vedranno mai la pensione. In teoria sì: in pratica non si sa. Non perché l’Inps non voglia più erogare le pensioni, ovvio, ma per il fatto che l’età anagrafica e il requisito contributivo potrebbero aumentare al punto tale da non permettere a molti di arrivare vivi e vegeti alla pensione.
Ad oggi l’età per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria è pari a 67 anni. È già stato anticipato che, a breve, a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita media, anche l’età pensionabile aumenterà seppur solo di qualche mese. Pertanto, tra qualche anno, non basteranno più 67 anni per andare in pensione.
Stesso discorso potrebbe valere anche per la pensione anticipata ordinaria. Con questa misura, attualmente, si può andare in pensione a qualsiasi età purché i contributi versati siano almeno 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Ben presto, però, il requisito contributivo potrebbe salire a 44 anni. Dunque, per vedere la propria pensione, una persona dovrà lavorare 44 anni della propria vita.
Non è escluso che aumentino i requisiti anagrafici e/o contributivi anche per le altre misure di prepensionamento. Già tra il 2023 e il 2024 l’età per andare in pensione con Ape sociale è passata da 63 anni a 63 anni e 5 mesi mentre per quel che riguarda Opzione donna l’età pensionabile è salita da 60 anni a 61. Quota 103 ha mantenuto gli stessi requisiti d’accesso ma ha subito pesanti penalizzazioni sull’importo dell’assegno previdenziale. Non è, pertanto, escluso che l’Esecutivo, con la prossima legge di Bilancio, intervenga nuovamente su queste misure spostando sempre più in avanti la lancetta per poter andare in pensione.