Buone notizie per tutti coloro che soffrono di disabilità o che hanno intenzione di chiedere la pensione d’invalidità, in quanto le procedure sono più semplici.
Le modifiche alle attuali normative e dinamiche nell’accertamento della disabilità derivano dall’approvazione definitiva del decreto attuativo della delega sulla disabilità (n. 227/2021). Si tratta di una serie di cambiamenti che saranno in grado di snellire le procedure burocratiche e quindi di agevolare chi soffre di qualsiasi forma di disabilità.
Non mancano poi novità per quanto riguarda il metodo di analisi della problematica da accertare da parte dell’INPS, infatti verrà introdotto un sistema standard dell’OMS. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire quali saranno i vantaggi per i disabili.
Il provvedimento appena adottato entrerà in vigore dal 2026, ma ci sono già le basi per capire come siano strutturate le nuove metodologie di ingresso all’accertamento della disabilità.
Il soggetto interessato dovrà fare la richiesta all’INPS come di consueto, presentando tutta la documentazione medica proveniente da professionisti e/o strutture ospedaliere. La nuova procedura consentirà di ricevere – se spettante – le erogazioni INPS a sostegno della disabilità in maniera più veloce.
La vera novità forse sta nel fatto che è stato ideato un nuovo sistema per la valutazione della percentuale di invalidità promosso dall’OMS. Si chiama “Progetto di vita” e consentirà di creare un programma ad hoc per ogni singola persona, in modo da rispondere alle sue esigenze terapiche, economiche e di assistenza sociale.
Dopo che il soggetto ha inviato la documentazione all’INPS, l’Istituto provvederà a sottoporre l’interessato al test di Whodas, che sarà in grado di accertare la disabilità in vari fronti, come ad esempio l’autonomia nel movimento o nelle azioni quotidiane, la capacità o meno di interagire con la società o di prendersi cura di sé.
Il soggetto può addirittura saltare la visita successiva se ha compilato in autonomia il test di Whodas, perché sarà l’INPS a valutare la necessità o meno di approfondimenti. Di conseguenza la persona disabile potrebbe ricevere in tempi ancora più brevi le erogazioni eventualmente spettanti.
Infine, ma non da ultimo, nel provvedimento si va anche a introdurre una novità per quanto riguarda la terminologia: in ogni documento o Legge non si troveranno più le parole “handicappato” o “portatore di handicap”, in modo che non vi siano percezioni vetuste e stereotipate del soggetto perso in carico dall’INPS e da tutte le strutture chiamate in causa.
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