Mamma gatta dolce e affettuosa con i piccoli? Fai attenzione, può trasformarsi in ‘cannibale’

Il cannibalismo esiste come atto tra tantissimi animali, ma sorprendentemente anche in una specie che conosciamo bene: il gatto.

Tabù nella nostra società, il cannibalismo tra gli animali invece è una ricorrenza piuttosto diffusa, anche se le motivazioni che possono spingere un animale a comportarsi in questo modo possono essere di varia natura. Si conoscono vari insetti e aracnidi per esempio che peccano di cannibalismo, come le mantidi religiose che si cibano del proprio partner (solo della loro testa in genere) dopo l’atto sessuale, o certe specie di ragni che si lasciano mangiare dai piccoli, ma sorprendentemente c’è anche un tipo di animale che conosciamo molto da vicino che talvolta pratica cannibalismo: il gatto.

Mamma gatta non necessariamente amorevole con i cuccioli
La mamma gatta si può trasformare in una cannibale (RadioIncontro.it)

Ci sono vari motivi e situazioni in cui i gatti talvolta commettono cannibalismo. Un esempio, almeno per i gatti maschi, può essere di natura competitiva. Talvolta il padre si ciba dei cuccioli per il semplice motivo che questi potrebbero nel futuro diventare dei rivali nella lotta per il territorio e per le risorse. In questo caso il cannibalismo permette al gatto maschio di togliersi di torno dei potenziali nemici.

Cannibalismo nei gatti: come mai succede

Per quanto riguarda la femmina del gatto invece, può compiere atti di cannibalismo anche se per motivi diversi dal maschio. Può comportarsi in questo modo quando le condizioni ambientali nelle quali i cuccioli sono nati non sono delle migliori e quindi farebbe fatica a provvedere per la cucciolata. Succede anche nel caso in cui la madre per qualche motivo sia incapacitata a prendersi cura dei cuccioli, ad esempio un infortunio. Nel caso della femmina del gatto, si tratta più di un gesto disperato che di prevalenza. L’idea è di poter aumentare le possibilità di sopravvivenza sue e del resto della cucciolata in vita.

mamma gatto cannibalismo
La mamma gatto può praticare cannibalismo come gesto disperato (radioincontro.it)

Generalmente, e questo vale anche per i gatti, il cannibalismo si può considerare come un modo per controllare le nascite e la popolazione. Tenere il numero dei cuccioli sotto controllo aiuta a mantenere in equilibrio la specie, siccome impedisce un numero eccessivo di esemplari in un luogo dove le risorse non sono infinite. Per di più, consumare i propri cuccioli o individui della specie deboli o incapaci di provvedere per se stessi può essere una buona fonte di proteine laddove le fonti alimentari siano in pecunia.

Cannibalismo come controllo delle nascite

Va sottolineato però che non sono solo i gatti a praticare cannibalismo in natura. Gli animali che se ne avvalgono sono in tanti, insetti, rettili e anche mammiferi più grandi dei gatti. Le ragioni vengono spesso dalla necessità di sopravvivere ed in qualche modo adattarsi all’ambiente circostante.

Il cannibalismo animale dunque, anche se può essere vista come crudele o sconvolgente, in natura ha solo il ruolo di rendere condizioni estreme più vivibili.

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