Sapevi che parcheggiare sotto casa della tua fidanzata può essere considerato reato? Ecco cosa dice la legge.
Non solo divieti di sosta e rimozione forzata, anche lasciare l’auto in un posto che non sapevi essere proibito al pubblico può costituire una grave infrazione.
A partire dal luglio 2023 la Corte di Cassazione ha stabilito che parcheggiare sotto casa del proprio partner non è più consentito dalla legge, scopriamo per quale motivo
Parcheggiare, lasciare l’auto sotto casa del tuo partner è reato
Arrivare sotto casa della fidanzata o del fidanzato, e salire lasciando intanto l’auto in sosta potrebbe sembrare il gesto più comune del mondo, invece, da qualche mese a questa parte, in Italia è reato. A stabilirlo è stato il 20 luglio la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 31700 della quinta sezione penale. Lasciare il proprio veicolo in un parcheggio condominiale non costituisce illecito, ma chi lo fa è passibile di denuncia. Ma come mai può essere denunciato qualcuno per un’azione che di per sé non è illegale? La risposta a questa domanda non è semplice, perché questo gesto in realtà include due comportamenti vietati dalla legge. Cerchiamo di fare chiarezza.
L’invasione di terreni o edifici è un reato previsto dall’articolo numero 633 del nostro Codice penale, che condanna chi occupa uno spazio privato o pubblico senza aver ricevuto un’esplicita autorizzazione per farlo. Parcheggiare in un condominio altrui vuol dire sostare in un’area privata, e per questo motivo il parcheggio sotto casa del fidanzato o della fidanzata configura nella fattispecie un comportamento che integra ben due reati diversi previsti dal Codice penale, ovvero l’invasione di edifici, che abbiamo appena descritto, e anche la violazione di domicilio.
La Corte di Cassazione ha definito parcheggiatore abusivo, e ha condannato, chi ha messo in atto un comportamento di questo tipo, e ha lasciato la propria auto e la propria moto negli spazi condominiali di un edificio all’interno del quale aveva fittato un immobile per uso professionale. Il parcheggiatore aveva ricevuto l’autorizzazione da parte dell’amministratore, il quale l’aveva poi revocata ma il comportamento del responsabile non è affatto cambiato a seguito della revoca. In altre parole continuava a parcheggiare in un’area di sosta privata e non di sua proprietà. Il parcheggiatore abusivo per tanto è stato condannato dalla Corte di appello di Napoli con la sentenza del 12 aprile 2022, che ha confermato la condanna di primo grado. Dunque è bene fare attenzione a parcheggiare nelle aree consentite ed è bene ricordare che parcheggiare nel cortile condominiale altrui è reato.