Jannik Sinner lanciato per entrare nella storia del tennis, gli altri record da battere per eguagliare definitivamente la leggenda Adriano Panatta
E’ l’uomo del momento nello sport italiano, e non potrebbe essere altrimenti. Jannik Sinner è entrato nella storia del tennis azzurro, con una settimana da sogno in cui si è imposto nel torneo ATP 500 di Pechino, terza vittoria stagionale dopo quelle di Montpellier e del Masters 1000 di Toronto ad agosto. In Cina, trionfo doppiamente significativo perché ottenuto battendo il numero 2 e il numero 3 del mondo, Alcaraz e Medvedev, salendo alla quarta posizione in classifica ATP.
Un traguardo che nell’era Open e delle classifiche computerizzate era stato raggiunto solamente una volta da un tennista italiano. Ci riferiamo al grande Adriano Panatta, che nel 1976, il suo anno di grazia, aveva raggiunto per qualche settimana lo stesso piazzamento.
Che le premesse per Sinner fossero quelle di una grande carriera si era già intuito quattro anni fa, quando, appena 18enne, aveva vinto a Milano le ATP Finals Next Gen. Ora, nel circuito dei grandi, si sta confermando e sta palesando una crescita considerevole, che lo sta portando a rivaleggiare coi più grandi. La sua rivalità con Alcaraz è già molto intensa in campo, ma il 22enne altoatesino ha ancora strada da fare e primati da eguagliare o da battere per diventare davvero il più grande italiano di sempre con la racchetta.
Il finale di stagione può dargli ancora molte soddisfazioni, con i Masters 1000 di Shanghai e di Parigi-Bercy in calendario che saranno propedeutici alle ATP Finals di Torino. Dove un Sinner in questo stato di forma potrebbe anche puntare alla vittoria. E poi ci sono gli obiettivi di lungo periodo.
Per eguagliare davvero Panatta, l’azzurro dovrebbe vincere in Coppa Davis e in una prova del Grande Slam. Il tennista romano infatti ci riuscì nel 1976, trionfando al Roland Garros prima e poi con la nazionale azzurra in Cile. A Sinner il tempo non manca, la nazionale di Volandri è forte e potrebbe farcela già quest’anno. Nelle prove del Grande Slam, è in crescita, ha già raggiunto almeno una volta i quarti in tutte e quest’anno a Wimbledon è entrato in semifinale.
Poi, c’è il ‘mito’ Nicola Pietrangeli. Che nell’era del tennis non professionistico e delle classifiche pubblicate solo a fine anno, era stato numero 3 del mondo nel 1959 e nel 1960, e di prove del Grande Slam ne aveva vinte due, con il doppio trionfo al Roland Garros negli stessi anni. Chissà se Sinner riuscirà a fare come lui, o anche meglio.
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