La Commissione Europea ha approvato un nuovo regolamento che, di fatto, mette al bando numerosissimi prodotti della cosmetica femminile
Questo divieto sarà senza ombra di dubbio un ulteriore terreno di scontro per gli euroscettici. Da sempre, infatti, ci si appiglia alle decisioni della Commissione Europea per propugnare la necessità di uscire dall’Europa per non sottostare ai diktat di Bruxelles. Oggi questo nuovo divieto alimenterà sicuramente le polemiche.
D’altro canto, va detto che le pronunce della Commissione Europa sono spesso assai singolari. O, comunque, penalizzanti dell’economia dei singoli Paesi. Conosciamo bene, per esempio, ciò che l’Unione Europea intima, per esempio, sulla pesca, che è uno dei settori di maggiore ricchezza per il nostro Paese. Così come hanno fatto parlare molto le decisioni assunte sulla questione spiagge.
In questi ultimi tempi, poi, impazzano le polemiche, tanto per ciò che concerne la carne sintetica, quanto per quel che riguarda le avvertenze per la salute da inserire sulle bottiglie di vino. E che dire della volontà di abbassare le emissioni di agenti inquinanti, eliminando, di fatto, le auto con propulsione a combustione entro il 2035?
Ma potremmo continuare quasi all’infinito. Ovviamente, ricorderete come ogni pronuncia di questo tipo sia stata (ed è) sempre osteggiata dalla politica dei singoli Stati. L’attuale maggioranza di Governo in Italia è stata, da sempre, tra le più scettiche. E come sarà preso ora questo nuovo divieto dell’Unione Europea che riguarda un importante elemento della cosmetica?
L’Unione europea ha recentemente adottato una serie di misure molto stringenti che limitano le microplastiche aggiunte intenzionalmente ad alcuni dei prodotti maggiormente usati nella cosmetica. La Commissione ne vuole infatti ridurre del 30% l’inquinamento entro il 2030 e inizia con un forte giro di vite sulle microplastiche aggiunte intenzionalmente. Con il regolamento Reach, Bruxelles vuole impedire il rilascio nell’ambiente di circa mezzo milione di tonnellate di microplastiche.
Nel mirino, dunque gli scrub, i fondotinta e i rossetti: questo perché l’Unione Europea vieta, di fatto, i glitter, cioè, come si legge nei documenti, quei “prodotti contenenti microplastiche aggiunte intenzionalmente e che liberano microplastiche quando utilizzati”. A essere colpita sarà un po’ tutta la cosmetica femminile: eyeliner, mascara, rossetti, ombretti, deodoranti, lozioni per il corpo e smalti per unghie.
Ma non solo, nei prodotti che, di fatto, verranno messi al bando annoveriamo anche detergenti e ammorbidenti per tessuti, ma anche fertilizzanti e prodotti fitosanitari, nonché medicinali e dispositivi e medici e giocattoli. Insomma, una vera e propria rivoluzione che, sicuramente, non lascerà indifferenti gli euroscettici della prima e dell’ultima ora.
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