Non solo studenti, ma anche lavoratori fuori sede in Italia si ritrovano sempre più costretti a prendere in affitto delle stanze e condividere quindi l’appartamento con altre persone.
Non c’è niente di male. Tantissimi sono gli studenti che prendono una stanza in affitto in un appartamento per andare a studiare all’Università che, purtroppo, è eccessivamente distante da casa propria. E molti sono anche i lavoratori che accettano questa condizione per rientrare nelle spese e far quadrare i conti. Una stanza, ovviamente, costa meno di una intera casa da prendere in affitto.
Così, ci si ritrova in casa con delle persone con cui, sì, infondo si può creare un legame, ma restano comunque degli sconosciuti. O, in altri termini, persone con cui non si ha mai avuto nulla a che fare prima di quel momento. E per questo è bene darsi delle regole, tutti, per cercare di rendere la convivenza meno complicata possibile. Come detto, ognuno ha la sua stanza (a meno che non si tratti di camere doppie condivise), ma lo spazio che viene usato da tutti – oltre la cucina – è il bagno. Proprio a causa del bagno, spesso, ci si ritrova in spiacevoli inconvenienti. Meglio regolare tutto, no?
Le regole per una convivenza civile nella stessa casa: come comportarsi con il bagno
Il bagno devono usarlo tutti. E, purtroppo, non tutti lo usano allo stesso modo. C’è chi dà una sola spazzolata ai capelli prima di uscire di casa e chi invece passa ore intere allo specchio con piastra e phon. Ecco, senza regole, non potrà mai filare liscia la convivenza tra più persone. Per questo, è bene imporre una durata massima di permanenza. Ma soprattutto stabilire l’orario in cui deve usarlo una persona o l’altra. Se, per esempio, Mario esce di casa alle 9.00, alle 8.00-8.30 avrà bisogno del bagno. Se Daniele deve uscire di casa alle 8.00, dovrà usarlo intorno alle 7.00-7.30. Tutto cambia, ovviamente, a seconda del tempo che vi si trascorre. Sarebbe bene comprare una lavagnetta di quelle che si usano in ufficio per scrivere tutti gli orari, in modo da non cadere in errore.
In partenza, bisogna inoltre decidere se gli oggetti di uso comune devono essere condivisi oppure no. Si può comprare una volta ciascuno la carta igienica e lasciarla in bagno per tutti, ad esempio. Oppure, si può scegliere di utilizzare ognuno il proprio rotolo, portandoselo dietro dalla stanza all’occorrenza.
Mai occupare il lavabo con oggetti personali: si toglierebbe spazio agli altri. Quindi, meglio riportare tutto in camera propria dopo che si è utilizzato il bagno. Inoltre, bisogna cercare di essere il più puliti ed ordinati possibile, in modo da non creare disagio ai coinquilini. Rimettere tutto al proprio posto e pulire ogni cosa tutte le volte che si usa il bagno è indice di buona educazione.